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  Intorno al 1260 a Perugia ebbe origine un movimento, detto dei  Disciplinanti  o  Battuti  per la pratica di camminare per le strade flagellandosi ed invocando il perdono dei propri peccati.  Nella prima metà del secolo successivo il movimento si estese in Italia ed acquistò seguaci anche in Liguria, assumendo qui il nome di Casacce, forse per la modestia delle costruzioni in cui avvenivano le riunioni ( oratori ) oppure per il grezzo abbigliamento di sacco ( cappa o casacca ) indossato dai disciplinanti.

                      A Quinto il movimento dei disciplinanti ben si conciliò con la diffusa devozione della popolazione per il protettore S. Erasmo, potendo così utilizzare l'esistente oratorio per le riunioni; una forte spinta all'aggregazione era comunque anche la necessità di associarsi sotto la veste religiosa per godere di una maggiore protezione sociale, il desiderio di penitenza per il perdono dei peccati, la migliore difesa della comunità contro le incursioni dei pirati. Il risultato fu un forte impulso alla formazione di una  Compagnia di S. Erasmo già prima del 1464; in un documento del 1582 l'Oratorio viene definito come " Casaccia S. Erasmi ".

    Per secoli le Compagnie, o Casacce, svolsero presso la popolazione una doppia funzione, sia religiosa ( preghiere, processioni, pellegrinaggi, penitenze, S. Messe anche in suffragio delle anime dei confratelli defunti ), sia sociale ( opere di misericordia corporale, assistenza agli infermi, sepoltura dei morti ); la maggior parte degli uomini di Quinto trovava opportuno fare parte della Compagnia.

    Fino al 1657 le S. Messe furono celebrate dai Padri Cappuccini; successivamente le competenze della compagnia si ampliarono e l'oratorio divenne sede fissa di un cappellano. Ancora attualmente il sacerdote presente a S. Erasmo ha l'incarico sia di Rettore dell'oratorio che di assistente spirituale della Confraternita.

     Nel  1716 avvenne un fatto importante per la vita dell'oratorio: la Compagnia di S. Erasmo ed un'altra collaterale di devoti si fusero e si aggregarono all'Arciconfraternita Mortis et Orationis di Roma, assumendo quindi  la denominazione di   Confraternita Mortis et Orationis di S. Erasmo in Quinto al Mare.

Il fatto di essere aggregati ad una confraternita di Roma comportava importanti vantaggi, tra i quali beneficiare delle maggiori indulgenze e dei privilegi che i papi le avevano concesso, cosa che contribuiva al maggior prestigio della confraternita anche nei rapporti con le autorità ecclesiastiche e civili di Quinto. L'adesione alla suddetta Arciconfraternita comportò l'introduzione dello stemma composto dalla croce con il teschio e le tibie incrociate, come riportato in rilievo sulle lesene del nostro  oratorio.

                      Per i confratelli dell'oratorio di S. Erasmo l'adesione faceva rivivere lo spirito dei fondatori della compagnia, la disponibilità alla carità fraterna, il rifiuto dell'odio,la disponibilità al perdono, la ricerca dell'umiltà e dell'ubbidienza, la partecipazione ai Sacramenti dell'eucaristia e della Penitenza, l'esercizio delle opere di misericordia corporale.

    L'Oratorio e la Confraternita proseguono ancora oggi la loro presenza efficace nella comunità delle persone di Quinto al Mare, cercando al tempo stesso occasioni per manifestare la solidarietà verso altre situazioni di bisogno. Notizie più dettagliate nella pagina dedicata alla  vita dell’oratorio e della confraternita ai giorni nostri.

Oratorio S.Erasmo

Via S. Erasmo al Mare, 1 – 16166 GENOVA   -   tel.  348 6361871

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info@oratoriosanterasmo.it

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